MA COSA SIGNIFICA…SATÈN?
Rinomato per la sua caratteristica “morbidezza“, il Satèn entra ufficialmente nel panorama enologico nel 1995.
Il termine Satèn sintetizza i principali obiettivi di questo Spumante: il rimando alla parola SETA come sinonimo di morbidezza consistente e SATINATO come immagine riflessa nel colore, vellutato e lucente.
Il Satèn, secondo il Disciplinare del Consorzio Franciacorta, deve corrispondere a determinati requisiti
UVAGGIO: Chardonnay (prevalente) e Pinot Bianco fino a un massimo del 50%.
PRESSIONE IN BOTTIGLIA: deve essere inferiore alle 5 atmosfere; per le altre tipologie la pressione varia tra le 5 e le sei atmosfere.
AFFINAMENTO: almeno 24 mesi sui lieviti
DOSAGGIO: fino a 12 gr/L
ZONA DI PRODUZIONE DELLE UVE: terreni vocati nella provincia di Brescia
Per concludere, il Satèn (Blanc de Blancs), per osservare il suo equilibrio armonico, può essere prodotto solo nella versione Brut e cioè con un tenore zuccherino frutto del dosaggio finale pari o inferiore ai 12 g/l e con una pressione in bottiglia di 5 atmosfere al massimo.
L’ESPERIENZA GUSTATIVA
Si caratterizza per le bollicine meno aggressive, un perlage finissimo, persistente ed armonico e in una spuma morbida e cremosa, con una sorprendente freschezza e sapidità al palato.
IL SATÈN SOLIVE, VE LO CONSIGLIAMO CON
Il nostro Satèn è un Franciacorta versatile; ideale da gustare come aperitivo ma perfetto anche a tutto pasto.
Accompagna perfettamente piatti a base di pesce, anche crudo, Sushi e Sashimi, insostituibile con le Fritture sia di pesce che di carni bianche.
La sua morbidezza lo colloca perfettamente anche come abbinamento a primi piatti con Sughi di verdure o di carne bianca.
Morbido ma con carattere, ricordiamo sempre che il Satèn è un Brut e, pertanto, mantiene la sua freschezza e sapidità, per cui osate, provate, sperimentate!
D’altra parte, come diceva lo scrittore Francese François Rabelais “Nel vino è celata la verità. La Diva Bottiglia vi ci manda: “siate voi stessi interpreti della vostra scoperta.”